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“Olea prima omnium arborum est” ossia
l’ulivo detiene il primo posto tra tutti
gli alberi: così l’agronomo romano
Columella affermava nel 60 d.C. La
biblica colomba della pace è il volatile
che Noè inviò in esplorazione dopo il
diluvio universale: essa ritornò all’arca
con un ramoscello d’ulivo nel becco
annunciando il ritiro delle acque dalla
terra. In antichità nessuna pianta fu così
importante, utile e venerata come l’ulivo
tanto che l’olio, i suoi frutti – le olive
– ed il legno erano un bene indispensabile
da cui dipendevano molte volte ricchezza e
benessere di diversi popoli. La Terra
Santa e l’isola di Creta sono i paesi
considerati d’origine dell’ulivicultura.
L’olio di oliva, che nell’antichità veniva
commercializzato come olio da tavola ma
soprattutto come olio balsamico arricchito
con essenze profumate, è un grasso
alimentare che deriva dalla frantumazione
del frutto della pianta dell’olivo, previa
separazione della parte oleosa dalle acque
di vegetazione e dalle parti solide.
La legge italiana divide gli olii di oliva
in diverse categorie. La prima è l’OLIO
EXTRA VERGINE DI OLIVA, che deve essere
estratto unicamente, con procedimenti
meccanici e fisici, deve avere un’acidità
– espressa in acido oleico – non superiore
ad un grammo ogni 100 di prodotto (1%), e
deve presentarsi con un gusto
“assolutamente perfetto”. La
legislazione prevede, dopo l’extra
vergine, l’OLIO VERGINE DI OLIVA (ha le
stesse caratteristiche dell’extra vergine,
salvo l’acidità compresa tra l’1 ed il 2%)
e gli oli di oliva raffinati: OLIO DI
OLIVA e OLIO DI SANSA E DI OLIVA.
L’olio di oliva è un alimento tipico della
cucina italiana e mediterranea. Per secoli
la tradizione alimentare e più
recentemente molti dietologi e
nutrizionisti, confermano che questo
prodotto è l’ideale per una sana e
corretta alimentazione grazie alla qualità
ed al perfetto equilibrio dei suoi
componenti. Come per ogni altra specie
vegetale, anche per l’olivo esistono
numerose varietà, ognuna con proprie
caratteristiche e specifiche aree di
insediamento. Ne consegue che anche il
prodotto, l’olio, può variare alcune delle
sua caratteristiche gustative a seconda
che provenga da una determinata varietà di
olivo oppure da un’altra. |
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